Tassa rifiuti: in arrivo il Dm Ambiente sull’assimilabilità dei rifiuti speciali non pericolosi.

Al momento il Dm è ancora in fase di approvazione (ultima bozza datata 19 settembre 2017).

Si tratta di un provvedimento atteso da più di 20 anni. Perché è importante? Perché potrebbe ridimensionare, anche in maniera notevole, gli importi della cartella rifiuti delle imprese, ovvero delle utenze non domestiche.

L’assimilazione dei rifiuti speciali, ovvero dei rifiuti prodotti dalle attività non domestiche, agli urbani è uno dei presupposti per la tassabilità delle superfici da iscrivere a ruolo. In assenza di un decreto statale che determini i criteri “qualitativi” e “quantitativi” per l’assimilazione dei rifiuti speciali non pericolosi, i Comuni hanno potuto disciplinare in autonomia le modalità per l’assimilazione, attraendo via via nell’assimilazione agli urbani una buona parte dei rifiuti speciali.

I rifiuti speciali che, sulla base dei nuovi criteri quali-quantitativi stabiliti dal Dm, non potranno essere assimilati resteranno speciali e dunque le superfici ove questi si originano non possono essere soggette a tariffazione. Alla data di entrata in vigore del Dm, sarà fondamentale per le imprese fare le opportune verifiche di modo da presentare tempestivamente al comune le richieste di variazione e detassazione superfici.

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